Photo by G J on Pexels -
Una volta che si comincia a camminare con Dio, si continua semplicemente a camminare e la vita diventa un’unica, lunga passeggiata.
Etty Hillesum
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 20,2-8)
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala corse e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.
Mi lascio ispirare
Giovanni, «l’altro discepolo, quello che Gesù amava», ci aiuta a contemplare la nascita di Gesù con lo sguardo rivolto anche alla resurrezione del Signore. La nostra chiamata, al modo di Giovanni, è di vedere e credere sin da ora, nella venuta e resurrezione del Signore nella nostra vita.
La grazia che riceve Giovanni è poter vedere più in là di quanto i suoi occhi gli permettono di contemplare. Mosso dal desiderio di un nuovo incontro con il Signore, sarà lo stesso apostolo a correre più veloce di Pietro.
Giovanni, giorno dopo giorno, aveva guardato Gesù e visto in lui un Dio il cui sguardo e il cui contatto donano vita. Proprio nella quotidianità vissuta insieme a lui crescerà la sua fede, che l’avrebbe condotto però non al successo, ma alla morte di Gesù. Eppure in ogni istante aveva saputo che era quello il vero cammino di vita.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Come ti poni di fronte allo scandalo della morte?
Quale spazio trova il Signore all’interno della tua quotidianità?
Nel tuo cammino di fede cosa ti fa sentire di essere discepolo amato dal Signore?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
27
Dicembre
2022
Vedere più in là
commento di Gv 20,2-8, a cura di Pietre Vive (Roma)