Ph. Ester Antonia Cozzolino -
Nascere non basta.
È per rinascere che siamo nati.
Ogni giorno.
Pablo Neruda
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 1,67-79)
In quel tempo, Zaccarìa, padre di Giovanni, fu colmato di Spirito Santo e profetò dicendo: «Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo, e ha suscitato per noi un Salvatore potente nella casa di Davide, suo servo, come aveva detto per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo: salvezza dai nostri nemici, e dalle mani di quanti ci odiano. Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri e si è ricordato della sua santa alleanza, del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, di concederci, liberati dalle mani dei nemici, di servirlo senza timore, in santità e giustizia al suo cospetto, per tutti i nostri giorni. E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade, per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza nella remissione dei suoi peccati. Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio, ci visiterà un sole che sorge dall’alto, per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra di morte, e dirigere i nostri passi sulla via della pace».
Mi lascio ispirare
Cosa può donarci l’Attesa della nascita di Gesù in questo giorno di vigilia? La speranza.
Immaginiamoci in una foresta buia, colti da un vento fortissimo che smuove gli alberi da destra a sinistra. Il rumore ci incute timore e, invece di cercare di scappare il più presto possibile da quella situazione, ci blocchiamo, immobili, senza forza e col fiato pesante. La nostra vista è annebbiata, il nostro corpo paralizzato, il respiro fatica a uscire regolarmente. Le mani cominciano a tremare e il cuore a battere forte.
“Non c’è salvezza” la mente dice.
“È in te la salvezza” afferma il cuore.
Afferriamo la croce che indossiamo al collo, la stringiamo nella mano e pensiamo: “esto también pasarà, es el camino”, che significa “anche questo passerà, è il cammino”.
Ricominciamo a camminare, perché il Signore guida i nostri passi, col cuore aperto e pronto ad accoglierci e ad accogliere l’altro. Perché Lui è Speranza, Verità e Vita, e il Natale che stiamo per festeggiare è segno che si può sempre ri-nascere.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Come ti comporti nelle situazioni avverse?
Riesci a sentire la presenza di Dio?
Cosa ti aspetti da questo Natale?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
24
Dicembre
2022
Speranza di rinascita
commento di Lc 1,67-79, a cura di Ester Antonia Cozzolino