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Ciascuno di noi è perfetto così, senza nulla togliere, senza nulla aggiungere.
Loris Piorar SJ
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 1,57-66)
In quei giorni, per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei. Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio. Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui.
Mi lascio ispirare
Eccoti lì, seduto nel silenzio della tua prova, nel buio della tua paura, che lotti zitto e fermo tenendoti alle corde dell’impossibile a credersi: perché la vita vera, quella che fa brillare gli occhi e si apre in sorrisi, dovrebbe arrivare anche a me che sono così imperfetto, così non degno, così tanto non abbastanza, così ingiusto? È impossibile che Dio abbia qualcosa in riservo per me. Meglio stare qui zitti al buio, tanto per me non ci sarà mai quel luccichio negli occhi e nel cuore.
Ma sei sicuro di questo? Sei sicuro sia per te tutto questo buio polveroso?
Perché, sai, anche se è quasi impossibile a credersi, quella vita che sogni e desideri c’è per tutti e per ciascuno.
E la cosa bella è che la vita inizia quando meno te lo aspetti.
La vita inizia quando un giorno dici basta, fai un grande respiro e molli la presa su tutto.
La vita inizia quando ti arrendi all’amore di qualcuno più grande di te, al suo nome per te, al suo disegno unico e speciale per te.
La vita esplode in te quando apri le mani e lasci andare le corde che ti legano alla paura, al dubbio, all’impossibile per te e permetti che il desiderio di vita di Dio per te si realizzi appieno.
Tu brilli di vita quando, nel silenzio della prova, trovi quella parola per te, che ti identifica, che ti fa sentire vivo e sicuro di non essere solo, che ti fa scoprire degno, giusto, abbastanza, pieno e leggero.
Per quanto lontana e sfuocata, fissa quella parola luminosa, falla tua. Respira e apri le mani: lascia che le corde cadano a terra e che i tuoi palmi siano pronti perché quella luce che desideri così tanto lenisca le tue ferite e faccia tornare il sorriso sul tuo volto perfetto.
La vita brilla e tu brilli di vita quando ti fidi del Padre e dici sì alla vita per te.
Apri il cuore, respira, ad alta voce di’ chi sei: io sono il figlio amato del Signore e così come sono pronto alla vita che il Signore ha sognato per me. E adesso brilla di vita!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali corde ti legano e ti fanno credere che la Vita sia anche per te?
Raccogliti nel silenzio della preghiera: con quale voce ti chiama oggi il Signore?
Quale vita desideri per te in questo momento?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
23
Dicembre
2022
Lascia che la vita brilli in te
commento di Lc 1,57-66, a cura di Martina Pampagnin