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La prova principale della vera grandezza di un uomo è la sua percezione della propria piccolezza.
Arthur Conan Doyle, Il segno dei quattro
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 1,46-55)
In quel tempo, Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Mi lascio ispirare
Lodare: ecco il verbo che può condurci all’imboccatura della grotta del Signore, che può farci presenti agli anfratti del nostro cuore desiderosi di luce.
Maria è magnifica perché è consapevole della sua piccolezza. Non cerca di nasconderla, non se ne vergogna, perché cosciente del fatto che la vita si propaga se le fai spazio. Così si scopre grandissima, avendo deciso di non possedere sé stessa, permettendo alla speranza di annidarsi nel suo seno.
Dimentica dei suoi, è capace di vedere i meriti di Dio. Di apprezzare la fedeltà del Signore alla sua storia ed a quella del popolo dei credenti. Ed oggi mi sorprendo nel comprendere che la sua piccola/grande via è aperta anche per me.
Tante sono le mie piccolezze e fragilità, tante le grotte da mettere a disposizione! Sono pronto, Signore! Vieni e abita dentro di me, sovverti i miei criteri, rendili più evangelici, lascia che possa fare una rinnovata esperienza della tua fedeltà!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa oggi impedisce la mia lode?
Quali “grotte” vorrei mettere a disposizione del Verbo della Vita?
In quale ambito della mia esistenza desidererei sperimentare ancora la fedeltà di Dio?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
22
Dicembre
2022
Magnifica piccolezza
commento di Lc 1,46-55, a cura di Narciso Sunda SJ