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Quanto pesa una lacrima? Dipende: la lacrima di un bambino capriccioso pesa meno del vento, quella di un bambino affamato pesa più di tutta la terra.
Gianni Rodari
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 11,16-19)
In quel tempo, Gesù disse alle folle: «A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano: “Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!”. È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: È indemoniato. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori. Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie»
Mi lascio ispirare
In fondo siamo tutti un po’ bambini: non sappiamo cosa vogliamo e abbiamo bisogno di qualcuno che ci guidi nelle scelte, pur senza sostituirsi a noi. Questo è quanto ci chiede il Signore quando ci invita a convertirci continuamente. Il suo Spirito ci scuote dal torpore della notte e conduce il nostro sguardo verso l’aurora dicendoci: “Alzati! Va’!”.
La nostra sete è insaziabile, ci spinge verso colui che solo ha parole di vita eterna, Gesù.
In questo modo vivremo davvero la fede in modo dinamico, passando continuamente dal bene al meglio per godere della vita in pienezza; una vita in cui Cristo continuamente nasce, muore e risorge.
Allora invochiamo il Signore e chiediamogli di venire nei nostri cuori capricciosi e nelle nostre contraddizioni per mostrarci se stesso, la luce verso cui noi correremo gettando via i pesi delle menzogne del nemico per desiderare, cercare, costruire sempre e solo il meglio per ciascuno di noi e per tutti gli uomini.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali sono i doni che il Signore mi ha fatto e come li sto coltivando, per passare continuamente dal bene al meglio?
In che occasioni mi sono fermato a giudicare l’apparenza senza provare a leggere in profondità l’altro?
In che misura mi metto in discussione?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
9
Dicembre
2022
Capricciosi come bambini
commento di Mt 11,16-19, a cura di Marco Ruggiero