Ph. Ester Antonia Cozzolino, Alba sull’Oceano Atlantico -
«Guardate le stelle invece dei vostri piedi. Cercate di dare un senso a ciò che vedete e interrogatevi sull’esistenza dell’universo. Siate curiosi. Per quanto difficile possa essere la vita, c’è sempre qualcosa che è possibile fare, e in cui si può riuscire. Quello che conta è non arrendersi».
Stephen Hawking
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 21,20-28)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in città; quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che è stato scritto si compia. In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti. Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».
Mi lascio ispirare
Quante volte il dolore nella sconfitta oggettiva in un rapporto interpersonale o in un obiettivo disintegra quella sicurezza che disperatamente ricerchiamo fuori invece che dentro noi stessi?
Quanto spesso concederci il lusso di vivere pienamente un dolore ci allontana da una società della performance che ci vorrebbe subito di nuovo sul ring della vita, a incassare il prossimo colpo e non soffermarci troppo sul KO precedente?
Troppe volte.
Come possiamo invertire la rotta degli eventi? Concedendoci il tempo necessario della fine e poi lasciare andare tutto, mollare la presa e voltare pagina. Come vivere la turbolenza di quei momenti dove ci sente persi in mezzo ad un oceano in tempesta? Aggrappandoci al pensiero che nulla è definitivo e che non definisce pienamente la nostra vita.
E quando ci sentiamo troppo affaticati è giusto fermarsi e godersi la fine di un giorno, preparazione per l’alba di un altro e avvertire su ogni poro della nostra pelle, l’Amore di Dio che si fa potente nelle onde dirompenti dell’oceano Atlantico, o in quel raggio di sole dopo tanta pioggia o nell’abbraccio con uno sconosciuto che ci riconsegna il senso del nostro essere al mondo.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Come ti comporti davanti alla fine di un rapporto o al non raggiungimento di un obiettivo?
In che modo l’Amore di Dio può entrare in quei momenti?
Cosa ti aiuta a trovare il conforto necessario per risollevare il capo e guardare le stelle anche nelle ore più buie?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
24
Novembre
2022
Tramontare per ritrovarsi
commento di Lc 21,20-28, a cura di Ester Antonia Cozzolino