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E invece no, tu vuoi canzoni emozionanti,
che ti acchiappano alla gola senza tanti complimenti.
Canzoni come sberle in faccia per costringerti a pensare,
canzoni belle da restarci male [...],
canzoni contro la paura!
Brunori Sas, Canzone contro la paura
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 19,11-28)
In quel tempo, Gesù disse una parabola, perché era vicino a Gerusalemme ed essi pensavano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all’altro. Disse dunque: «Un uomo di nobile famiglia partì per un paese lontano, per ricevere il titolo di re e poi ritornare. Chiamati dieci dei suoi servi, consegnò loro dieci monete d’oro, dicendo: “Fatele fruttare fino al mio ritorno”. Ma i suoi cittadini lo odiavano e mandarono dietro di lui una delegazione a dire: “Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi”. Dopo aver ricevuto il titolo di re, egli ritornò e fece chiamare quei servi a cui aveva consegnato il denaro, per sapere quanto ciascuno avesse guadagnato. Si presentò il primo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate dieci”. Gli disse: “Bene, servo buono! Poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città”. Poi si presentò il secondo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate cinque”. Anche a questo disse: “Tu pure sarai a capo di cinque città”. Venne poi anche un altro e disse: “Signore, ecco la tua moneta d’oro, che ho tenuto nascosta in un fazzoletto; avevo paura di te, che sei un uomo severo: prendi quello che non hai messo in deposito e mieti quello che non hai seminato”. Gli rispose: “Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato: perché allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno l’avrei riscosso con gli interessi”. Disse poi ai presenti: “Toglietegli la moneta d’oro e datela a colui che ne ha dieci”. Gli risposero: “Signore, ne ha già dieci!”. “Io vi dico: A chi ha, sarà dato; invece a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha. E quei miei nemici, che non volevano che io diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me”». Dette queste cose, Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme.
Mi lascio ispirare
Oggi ci viene illustrata la capacità di vivere una sovrabbondanza di guadagno nel far fruttare la propria moneta d’oro, consegnata dal Signore, se si è “servo fedele nel poco”. Qui una moneta ne può fruttare dieci, o cinque, o… ciascuno dei servi presenta il guadagno sovrabbondante. Ma il vero guaio nel rapporto con il Signore è la paura.
Uno dei servi, infatti, preso proprio dalla paura, mette la sua moneta sotto terra, senza neppure pensare di metterla in una banca per un po’ di interesse. Non solo, questo servo pauroso dice al Signore stesso come lui lo vede: severo, che miete ciò che non ha seminato. Ovviamente con un tale padrone il blocco generato dalla paura è totale: si rimane immobili.
E Gesù stesso, nella parabola, sembra assecondare la visione che il servo pauroso ha del padrone. D’altronde cosa si può, cosa si riesce a fare con la paura, la vera arma che ha il cattivo spirito? Se poi questa paura riguarda Dio, ogni suo dono di fatto non viene riconosciuto o utilizzato, ma soltanto ridato a lui senza farne nulla. Questo è il vero problema, che sembra attanagliare ancora molti credenti anche oggi: assecondare una immagine di Dio che fa paura e che quindi blocca ciò che in noi è suo dono – e le conseguenze sono drammatiche per la vita stessa.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando ti sei sentito bloccato dalla paura?
In quale occasione ti ha colmato la meraviglia per un frutto inatteso?
Che immagine hai del Signore, oggi?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
16
Novembre
2022
Contro la paura
commento di Lc 19,11-28, a cura di Lino Dan SJ