Ph. Martina Pampagnin -
Nato da un sospiro o da un temporale,
l’ostetrica ti batte e non ti chiede come va!
Be’, benvenuto qui fra luce e confusione,
nessuno che ti ha chiesto se volevi, se volevi uscir di là, là.
T’ha detto cos’è bene e t’ha spiegato il male,
si sappia regolare prima o poi c’è l’aldilà,
Guardare e non toccare, guardare ed ingoiare!
E sei un po’ nervoso ed un motivo ci sarà
Vivo, morto o X, fa’ una croce qui, firmati così.
Luciano Ligabue, Vivo, morto o X
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 20,27-38)
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie». Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».
Mi lascio ispirare
Dio è Dio della vita. Così conclude la sua argomentazione Gesù, rispondendo ai sadducei in una questione che al tempo era molto dibattuta: che cosa c’è dopo la morte? Che sia nata da genuino interesse, oppure da polemico intento di porre in difficoltà il rabbì che veniva dalla Galilea e aveva parole che facevano pensare e aprivano prospettive nuove e liberanti; che sia l’uno o l’altro, Gesù accoglie il quesito e risponde, parlando di una vita che dopo la morte prosegue, rinnovata nelle relazioni e nelle condizioni di esistenza, da figli e figlie di Dio.
Il Dio che Gesù annuncia è il Dio della vita, al punto che quel genitivo, quel della vita, con Lui diventa parte del nome stesso di Dio. È il Dio che promuove la vita, la sostiene, la alimenta, la fa sbocciare, la difende, ne piange il venir meno, la valorizza sempre e comunque.
Contro le logiche che opprimono e schiacciano, Gesù sta comunque dalla parte della vita. Così per noi la sfida di essere uomini e donne che credono alla vita, a ciò che essa contiene, alle sue sfide, alla sua bellezza, alla sua incertezza e vulnerabilità. Alla sua preziosità, perché non è scontata, mai.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando è stata l’ultima volta che hai provato stupore e meraviglia per il fatto di esser vivo/viva?
Quando è stata l’ultima volta che ti sei schierato/a per difendere una debolezza, una fragilità?
Quando è stata l’ultima volta che hai “perso tempo”, perché pensavi fosse importante a prescindere da ciò che te ne poteva guadagnare come vantaggio?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
6
Novembre
2022
Dalla parte della vita
commento di Lc 20,27-38, a cura di Diego Mattei SJ