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Noi non sapevamo ancora quel che ci aspettava, ma nei nostri cuori l’ago del sismografo oscillava. Ci sembrava di vivere sullo sfondo di un immenso incendio.
Aleksandr Aleksandrovič Blok
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 16,9-15)
In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli: «Fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne. Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra? Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza». I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si facevano beffe di lui. Egli disse loro: «Voi siete quelli che si ritengono giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che fra gli uomini viene esaltato, davanti a Dio è cosa abominevole».
Mi lascio ispirare
In queste parole è contenuta tutta la complessità che contraddistingue la nostra esistenza terrena. La frase più limpida è forse quella che suona come un comandamento: “non potete servire Dio e la ricchezza”. Semplice no? Gesù, invece, quasi si diverte a confonderci le idee! Poco prima ha parlato infatti di una ricchezza disonesta che sembra tutt’altro che secondaria. Senza questo strumento non è possibile per gli stessi discepoli farsi degli amici, ovvero entrare in relazione con coloro che li accoglieranno nelle dimore eterne.
Tutte le cose di questo mondo sono benedette da Dio, a patto che vengano collocate al giusto posto nella scala dei valori. La ricchezza disonesta potrebbe essere paragonata a quelle tessere di un puzzle che riproducono lo sfondo del soggetto principale. In sé non sono molto significative, ma hanno un compito fondamentale: far emergere la figura più importante, metterla al centro dell’attenzione di chi guarda. I beni materiali, quando vengono donati con sapienza, possono mettere in luce l’onestà e la fedeltà di chi li gestisce. Tuttavia guai a fare di questa ricchezza lo scopo della vita: il puzzle della nostra esistenza mostrerebbe un disegno senza senso.
I farisei commettono proprio questo errore, forti delle loro misere ricchezze, si convincono di aver fatto della loro esistenza un capolavoro. Dio, che conosce quali sono le tessere fondamentali del puzzle, al momento opportuno solleverà il velo mostrando i quadri nascosti nei cuori di ciascuno. Solo una vita donata senza riserve sarà da Lui considerata come un’opera d’arte straordinaria.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale ricchezza mi sta donando Dio in questo momento?
Cosa mi aiuta a gestire un bene senza cadere nella tentazione del possesso?
Quanto conta nella mia vita la dimensione relazionale? Quanto sono disposto a spendere perché sia sempre più ricca?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
5
Novembre
2022
La figura più importante
commento di Lc 16,9-15, a cura di Fabrizio Barbieri