Andrew Madekin, Arazzo di San Serafino di Sarov con un orso [via Wikimedia Commons] -
Vi sono perciò tre scalini:
il primo è la povertà opposta alla ricchezza,
il secondo lʼumiliazione e il disprezzo opposti al vano onore del mondo,
il terzo lʼumiltà opposta alla superbia;
da questi tre scalini li guideranno a tutte le altre virtù.
Ignazio di Loyola, Esercizi Spirituali [146]
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 14,1.7-11)
Un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo. Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cédigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».
Mi lascio ispirare
Non si fugge tanto facilmente al desiderio di una certa gloria. L’uomo è fatto per la gloria e Dio non biasima chi la cerca, anzi ammonisce il tiepido e l’inerte.
Gesù ci mette in guardia dalla falsa gloria, dall’istinto di autoaffermazione, radice dell’egoismo che è in tutti e in ciascuno. Questa è la gloria effimera degli uomini che svanisce in fretta e ci lascia un grande vuoto interiore.
Il Signore ci invita ad una gloria diversa, duratura e piena. È la gloria dell’ultimo posto, che Gesù trasforma in primo: di chi sceglie la via dell’umiltà, della povertà, del chinarsi sulle ferite altrui, della compassione. È la via scelta da Dio in Cristo, che ha “svuotato” se stesso per farsi uomo mite e umile.
Chiediamo la grazia dell’umiltà, daremo gloria a Dio e lui ci riempirà del suo splendore.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa mi aiuta a cercare la grandezza di un Dio che si è fatto ultimo?
In che luogo della mia vita cerco quotidianamente la mia gloria personale?
Cosa mi aiuta a scegliere la via dell’umiltà?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
29
Ottobre
2022
Svuotarsi
commento di Lc 14,1.7-11, a cura di Anna Laura Lucchi Filippo Zalambani