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Ciascuno, a modo suo, trova ciò che deve amare, e lo ama, la finestra diventa uno specchio; qualunque sia la cosa che amiamo, è quello che noi siamo.
David Leavitt
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 12,54-59)
In quel tempo, Gesù diceva alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto? Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo».
Mi lascio ispirare
Crediamo spesso di conoscerci bene, di sapere come vanno le cose e di dare per scontato che, in fin dei conti, la storia non cambia. Su questi presupposti viviamo la nostra giornata, facciamo le nostre scelte e ci relazioniamo agli altri. Resta il fatto che non tutto dipende da noi, anzi spesso sono le situazioni a disporsi su variabili non previste.
Il Maestro ancora una volta ci indica un criterio per stare:
si può dare il giusto valore al tempo che stiamo vivendo, al tempo in cui siamo, alla nostra stessa storia, solo se non diamo per scontato cosa abbiamo dentro, cosa abbiamo ricevuto e cosa possiamo realmente dare.
Accordare la nostra anima sulla chiave della gratitudine, della contemplazione della bellezza e della meditazione sul desiderio. La giustizia che conseguiremo sarà allora quella di riconoscere e riconoscersi destinatari di vita nuova.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Per cosa sono grato oggi?
Come esprimo la mia gratitudine?
Cosa desidero da me stesso?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
21
Ottobre
2022
Ri-conoscersi
commento di Lc 12,54-59, a cura di Mounira Abdelhamid Serra