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Voglio di nuovo gioia nel mio cuore,
un tempo in alto e pieno di allegria.
Franco Battiato, Sui giardini della Preesistenza
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 11,37-41)
In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo. Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro».
Mi lascio ispirare
Signore, siedi a tavola con me, aiutami a capire perché le cose vanno “bene” ma mi sento strano, quasi vuoto. Cerco di farmi ben volere da tutti, mi piace essere impeccabile in ogni cosa che faccio, che le persone mi stimino, eppure… Colleziono buoni giudizi, sono un accumulatore seriale di complimenti, strette di mano e pacche sulla spalla. Ho la casa piena di specchi in cui mi piace guardarmi e, con gli occhi degli altri, mi ammiro e poi… A cosa mi serve questo? A cosa mi serve essere perfetto avendo tutti gli onori del mondo, se poi mi sento tiepido dentro, quasi svuotato?
Ma ci sei tu! Ci sei tu, Gesù, che stai seduto accanto a me, condividi la tavola con me e mi guardi. In te mi vedo diverso, forse sono proprio io! Non sono come l’immagine riflessa degli specchi in cui mi guardo, gli occhi degli altri e il mio occhio interiore severo. Allora capisco che ciò che conta davvero è lo stato di vita del mio cuore. Ci sei tu accanto a me, a restituirmi bellezza. Mi metti in guardia e stai, mi chiedi di fare attenzione e resti immobile vicino a me. Così capisco che ho fame d’amore, non di compiacimenti, ho senso nel tuo sguardo, non nel mio né in quello degli altri.
Resto a tavola con te, Gesù, guardami, ti prego, così che possa cercare e trovare il centro del mio cuore.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Mi guardo intorno: cosa mi dà veramente gusto? Quando invece strafaccio per compiacere gli altri?
Da cosa Gesù mi sta mettendo in guardia?
Cosa provo stando a tavola con Gesù?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
11
Ottobre
2022
A che mi serve?
commento di Lc 11,37-41, a cura di Ilaria De Lillo