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(…) l'intera umanità che si chiede il perché di una rincorsa senza fine verso ciò che non c'è.
Gente che spera - Articolo 31
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 11,27-28)
In quel tempo, mentre Gesù parlava, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!». Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».
Mi lascio ispirare
Un sussulto parte da dentro nell’ammirazione di quello che non abbiamo e che pensiamo di non poter mai avere.
Si capovolge lo sguardo a furia di seguire Cristo: ancora una volta Lui ci rigetta nel presente, nel qui e nell’ora, e annuncia la bellezza nascosta in quello che stiamo vivendo.
Forse non siamo capaci di “partorire” noi stessi questa bellezza per la nostra vita, ma molto più importante si rivela voler porgere orecchio e rivolgere lo sguardo a questa linfa che scorre nel nostro cammino, lasciarci guarire, lasciarci guidare.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa mi viene da dire a voce alta al Signore?
Quando ho smesso di scorgere vita piena e come l’ho poi riscoperta?
In quale luogo della mia vita posso porgere nuovamente orecchio e rivolgere il mio sguardo?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
8
Ottobre
2022
A voce alta
commento di Lc 11,27-28, a cura di Mounira Abdelhamid Serra