Photo by Cory Bjork on Unsplash -
Voglio essere libero come un uomo.
La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche un gesto o un’invenzione.
La libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione…
Giorgio Gaber, La libertà
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 14,1.7-14)
Avvenne che un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo. Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cèdigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato». Disse poi a colui che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».
Mi lascio ispirare
Ieri parlavo con un mio caro amico non credente (avrà sicuramente da ridire su questa definizione troppo stringente) che fa il regista di teatro. Il lavoro che fa lo rende molto ricettivo riguardo a un testo: deve essere capace di capire cosa c’è dietro a una storia, conoscere i personaggi, e trasmettere il senso che l’autore vuole passare. Gli ho chiesto di aiutarmi a scrivere queste righe. Cosa può dire il testo a lui – che vede Gesù come uomo – e a me che lo credo Dio?
Ci siamo trovati a riflettere su come Gesù sia stato invitato a un pranzo elegante, di quelli in cui si ritrova insieme la crème de la crème della società. È invitato come ospite di riguardo, e come se non bastasse tutti lo stanno a guardare. Va bene che stiamo parlando di Gesù, ma sicuramente un po’ di imbarazzo l’avrà provato anche lui, a stare in un contesto a cui non era abituato. Ma questo disagio è causato solo da questo? Da cos’altro nasce? Si trova a una cena con gente importante, al centro dell’interesse di tutti: una grande occasione per annunciare il Vangelo. Eppure ci piace immaginare che si chieda: voglio questo oppure no? Gesù si interroga a partire da quello che sta vivendo e chiarisce la sua missione dalle risposte che si dà.
Il problema di questo pranzo sta nella mancanza totale di gratuità, che ha invece la capacità di rompere le dinamiche autoreferenziali dei gruppi: faccio qualcosa per qualcuno perché qualcuno poi lo farà per me. Questo non è lo stile di Gesù. Può forse aver sentito il fascino dello stare con le persone giuste, ma salire su questo gradino sociale lo avrebbe portato ad essere distante da chi sta “un gradino sotto”. Nel dire quello che dice sta parlando anche a se stesso, quasi a mettersi in guardia da ciò che gli toglierebbe la libertà di essere per tutti, anche per i farisei.
Cosa mi porto dietro dalla chiacchierata con questo mio amico? Proprio il fatto che Gesù con la sua umanità parla a tutti gli uomini e che non si fa intrappolare da noi cristiani. È, appunto, Libero.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale aspetto dell’umanità di Gesù me lo fa sentire più vicino?
Quando mi è sembrato di essere lontano dalla mia essenza e dalla mia verità, pur trovandomi in una situazione buona?
In quale luogo della mia vita chiedo al Signore di accompagnarmi, per aiutarmi a essere davvero Libero?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
28
Agosto
2022
La libertà di essere per tutti
commento di Lc 14,1.7-14, a cura di Leonardo Vezzani SJ