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“Sai aspettare?”
“So bruciare”
“Fino alle braci?”
“Fino alle braci”.
“È perfetto”.
Chandra Livia Candiani, Il silenzio è cosa viva
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 24,42-51)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo. Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il padrone ha messo a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così! Davvero io vi dico: lo metterà a capo di tutti i suoi beni. Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda”, e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a mangiare e a bere con gli ubriaconi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti».
Mi lascio ispirare
Mi fermo ad ascoltare la mia disposizione interiore, se sto vivendo in un assopimento rispetto alle situazioni e alle relazioni della mia vita o piuttosto in una posizione di chiusura e ribellione rispetto ad esse. Comprendendo come sono disposto oggi a vivere, spogliandomi dal giudizio sulla mia attuale posizione, e accolgo le parole che Gesù mi sta rivolgendo: un invito a predispormi nuovamente rispetto a qualcosa di fondamentale che posso, emotivamente o razionalmente, aver scordato o dimenticato.
C’è una fiamma accesa in ognuno di noi che in diversi modi, a un certo punto, in un certo momento, viene fuori dirompente e va a scassinare le certezze nelle quali ci siamo accomodati, mette alla prova la buona amministrazione della nostra vita.
È chiaro che la voce di questo vento che irrompe talvolta è silenziosa e sottile; lo respiriamo ma lo diamo per scontato e talvolta lo rifiutiamo, preferendo di gran lunga le apnee.
Ma l’appuntamento con quello che nell’intimo regna avviene comunque prima o poi, per questo siamo invitati a predisporci per non rischiare di restare vittime della confusione e dell’inadeguatezza.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale posizione, quale disposizione sto assumendo oggi?
Quando ho smesso di ricordare, rammentare quello che mi arde dentro e perché?
In che modo voglio nuovamente predispormi a incontrare quello che porto dentro e che non so quando si paleserà?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
25
Agosto
2022
Appuntamento a sorpresa
commento di Mt 24,42-51, a cura di Mounira Abdelhamid Serra