Dimmi chi è
Che me fa sentì 'mportante anche se nun conto niente
Che me fa re quando sento le campane la domenica mattina
Dimme chi, è chi è
Che me fa campà sta vita così piena de problemi
E che me da coraggio
Se tu non me voi bene
Antonello Venditti - Grazie Roma
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 17,22-27)
In quel giorno, mentre si trovavano insieme in Galilea, Gesù disse loro: «Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà». Ed essi furono molto rattristati. Quando furono giunti a Cafàrnao, quelli che riscuotevano la tassa per il tempio si avvicinarono a Pietro e gli dissero: «Il vostro maestro non paga la tassa?». Rispose: «Sì». Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: «Che cosa ti pare, Simone? I re della terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli estranei?». Rispose: «Dagli estranei». E Gesù replicò: «Quindi i figli sono liberi. Ma, per evitare di scandalizzarli, va’ al mare, getta l’amo e prendi il primo pesce che viene su, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d’argento. Prendila e consegnala loro per me e per te».
Mi lascio ispirare
Il silenzio del dazio non dovuto eppure dato.
Fedelmente ogni cosa ritorna a se stessa, attraversando l’ingiustizia dell’uguaglianza e anche l’ineguaglianza della giustizia.
Nel fermarci ci rendiamo conto che in fin dei conti nulla ci appartiene, tutto ciò che possediamo ha un inizio e una fine.
Persino noi stessi abbiamo un inizio ed una fine, ma il fine ultimo è un nuovo inizio.
Ecco che l’incontro con il Creatore, che si fa creatura e ad essa si consegna tutto, cambia definitivamente la traiettoria del cammino, restituisce la libertà dei figli.
I figli non devono rendere quello che hanno ricevuto, ma possono.
Con questa consapevolezza non si ha più nulla da offrire, ma se stessi da condividere e cosi scoprire di essere molto di più.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando mi son reso conto che nulla mi appartiene?
Come posso condividere quello che sono?
Quante volte sono stato chiamato a pagare anche quando non dovevo? Da quale fonte ho attinto?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
8
Agosto
2022
Prendi me
commento di Mt 17,22-27, a cura di Mounira Abdelhamid Serra