Foto di Paul Schalles da Pixabay -
Sometimes it seems that the going is just too rough
and things go wrong no matter what I do.
Now and then it seems that life is just too much,
but you've got the love I need to see me through.
A volte sembra che il gioco si faccia troppo duro
e le cose vadano male qualsiasi cosa io faccia.
Di tanto in tanto sembra che la vita sia semplicemente troppo,
ma tu hai l’amore di cui ho bisogno per guardarmi dentro.
Florence + The Machine, You’ve got the love
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 9,1-8)
In quel tempo, salito su una barca, Gesù passò all’altra riva e giunse nella sua città. Ed ecco, gli portavano un paralitico disteso su un letto. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati». Allora alcuni scribi dissero fra sé: «Costui bestemmia». Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa infatti è più facile: dire “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ma, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati: Àlzati – disse allora al paralitico –, prendi il tuo letto e va’ a casa tua». Ed egli si alzò e andò a casa sua. Le folle, vedendo questo, furono prese da timore e resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.
Mi lascio ispirare
È bella la semplicità con cui Gesù riconosce la fede del paralitico e dei suoi compagni. Lui sta insieme a loro e lì vede la loro fede. La legge direttamente nel cuore. Senza troppe formalità, senza troppi discorsi. Quasi immediatamente.
Ma agli scribi manca questa capacità di entrare in contatto col cuore delle persone. Sono addestrati al rigore formale della Legge e possono interpretare le parole di Gesù in una sola maniera: come una bestemmia. Pure loro hanno una paralisi, nel cuore!
E anche a noi capita di fare l’una e l’altra esperienza.
Spesso siamo investiti della grazia di una capacità di empatia e comprensione che riesce a creare un ponte da cuore a cuore. E questo accade tanto più quanto più abbiamo allenato, come un muscolo, questa capacità di connessione.
Qualche volta, tuttavia, non riusciamo a creare questa connessione con l’altro. Ci sono tasti che, se toccati, ci fanno chiudere. A volte basta una parola di troppo, a volte basta un evento che delude le nostre aspettative. In queste occasioni ci indigniamo, ci offendiamo, vediamo l’altro solo come una minaccia a noi o alla nostra felicità.
Ma come sempre, presto o tardi arriva qualcosa che ci provoca.
Se facciamo attenzione ai pensieri e alle emozioni che accompagnano il nostro stato d’animo, ci accorgiamo già che l’atteggiamento di chiusura non ci fa stare bene, non ci regala gioia. Ci regala al più paura, diffidenza, finanche odio. Scurisce le nostre giornate e non dà frutti.
Gesù che guarisce l’anima e poi il corpo del paralitico, è Dio che si fa strada dentro di noi per guarire le paralisi del nostro cuore chiuso. E lì viene per noi l’occasione di essere grati e gioire, rendere gloria a Dio.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In che occasione hai sentito l’altro come una minaccia? Che emozioni provavi?
Quando hai sentito una connessione profonda con qualcuno? Che sensazioni ti ha lasciato?
Quanto a lungo ti hanno accompagnato questi sentimenti? Quanto di nuovo hanno portato alla tua vita?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
30
Giugno
2022
Un cuore in continuo allenamento
commento di Mt 9,1-8, a cura di Ettore Di Micco