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Te ne sei accorto, sì,
che passi tutto il giorno a disegnare
quella barchetta ferma in mezzo al mare
e non ti butti mai.
Brunori Sas, La verità
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 9,51-62)
Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio. Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio». Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio».
Mi lascio ispirare
Insegnami, Signore, a dire sì alla vita che mi chiami a vivere adesso.
Insegnami, Padre, a non trovare alibi di fronte alla tua chiamata, al tuo “seguimi”; insegnami a non volgere lo sguardo alle mie spalle cercando nel passato scuse, schemi, paure che mi impediscano di fare un passo avanti e giustifichino la mia titubanza nel dirti sì.
Insegnami, Dio mio, Padre mio, a non pensare di fronte al tuo sguardo e alla tua mano tesa che mi chiama a vivere l’ignoto: la tua parola basti a darmi il coraggio leggero e folle di vivere in pienezza e libertà il mio sì alla vita.
Ti chiedo, Padre, di perdonare le titubanze: non sempre è facile lasciarsi andare, soprattutto se qualche dolore, qualche nuvola abita ancora il mio cuore nel momento in cui tu arrivi e porti vita.
Insegnami il coraggio di vivere appieno l’ignoto della vita che si dischiude davanti ai miei occhi: lo vedo, ha la stessa luce che tu hai negli occhi quando mi chiami per seguirti.
A quella Luce, lo so, non posso dire no. E allora eccomi, Signore mio, lascio tutte le reti, tutte le catene del passato, gli alibi e le paure e ti seguo senza pensieri, con il cuore leggero e colmo di gioia pronta a vivere con te ogni luce.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali alibi ti impediscono di seguire la strada che Dio ha costruito per te?
Quando uno sguardo amico ti ha liberato dalle paure e accompagnato verso una vita nuova?
Su quale strada della tua vita oggi vuoi seguire Cristo?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
26
Giugno
2022
Cuore coraggio
commento di Lc 9,51-62, a cura di Martina Pampagnin