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L’amore era silenzioso come una congiura.
Milo De Angelis
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 5,43-48)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
Mi lascio ispirare
Eccomi, figlia chiamata ad amare lì dove amare non è scontato.
Perché amare chi ci innamora, chi ci chiama, chi ci attrae, chi ci piace è cosa assai spontanea. Troppo semplice stare accanto a chi ci fa subito e sempre star bene, talmente semplice che il bene per il bene rischia di diventare uno scambio equo, un gioco comodo․․․
Ma l’amore si mette in viaggio anche su vie accidentate ed è su quelle che ci chiama il Signore, su quelle che ci spinge il Padre.
Allora l’amore diventa una scelta, l’intenzione precisa di muoversi per raggiungere un bene più grande, una bellezza più grande. Il bene più grande che solo basta a tenerci insieme, uniti e pieni di grazia nelle mani di un Dio che ci spinge verso la pienezza, mostrandocene le vie – vie che non sempre sono facili, ma che sempre ci conducono alla meta che promettono.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando mi sono sentito non capace di amare un “nemico”?
In quale occasione sono riuscito a non odiare qualcuno che mi aveva fatto del male?
In che direzione scelgo di muovermi oggi, per avvicinarmi al bene più grande che il Signore mi promette?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
14
Giugno
2022
Lì dove non è scontato
commento di Mt 5,43-48, a cura di Verena M.