- Ph. Martina Pampagnin
L’importante non è il numero di azioni che facciamo, ma l’intensità di amore che mettiamo in ogni azione.
Teresa di Calcutta
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 5,38-42)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio” e “dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pòrgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle».
Mi lascio ispirare
Il Signore oggi ci dice che la risposta al male non può essere il male. Le immagini che ci propone sono molto forti… porgere l’altra guancia, dare la tunica a chi vuole il mantello… Giustamente sorge la domanda: come è possibile? Umanamente abbiamo un’idea di giustizia diversa. Esistono però situazioni, paradossali, in cui rispondere a queste parole di Gesù può divenire il più grande gesto di libertà. In fondo siamo veramente liberi dal male se non cadiamo nella sua stessa logica.
Forse può essere utile ricordare l’esempio di uomini e donne che hanno incarnato questo ideale evangelico. La storia è piena di santi, alcuni noti all’umanità, altri solo conosciuti dall’Amore del Signore, che hanno deciso di rispondere al bene con il male.
Uno di questi, di cui è in corso la causa di beatificazione è per esempio il cardinale vietnamita François-Xavier Nguyen Van Thuan. Fu arrestato dal regime comunista e stette in prigione ben tredici anni, di cui una parte consistente in cella d’isolamento. Celebrava messa con una briciola di pane e una goccia di vino che si era fatto passare clandestinamente come medicina. Grazie alla sua bontà riuscì persino a convertire le guardie comuniste alla fede cristiana, le stesse che lo maltrattavano duramente. Esse infatti non sapevano spiegarsi il suo atteggiamento sempre privo di rabbia e aperto al perdono. Quando uscì dalla prigione una guardia gli domandò se si sarebbe vendicato: egli rispose di no, e che continuava ad amare sinceramente anche coloro che lo avevano maltrattato, perché così Gesù comandava.
Certo questo è un esempio straordinario, ma incarnato da una persona ordinaria, non da un supereroe e sono tanti gli esempi ordinari di amore speso giorno per giorno in situazioni difficili.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quali situazioni ho incontrato o incontro persone che affrontano il male con il bene?
In quali luoghi della mia vita mi sento chiamato a rispondere all’appello di Gesù?
In quale occasione sono stato perdonato o ho perdonato e il perdono ha cambiato tutto?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
13
Giugno
2022
Una testimonianza (im)possibile
commento di Mt 5,38-42, a cura di Daniele Ferron