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Scopri chi sei e non avere paura di esserlo.
Mahatma Gandhi
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 5,20-26)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna. Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».
Mi lascio ispirare
A volte ci capita di vivere una vita spezzettata, come se avessimo identità diverse a seconda della situazione o dell’ambito di vita in cui ci troviamo: lavoro, studio, relazioni, hobby, chiesa, etc. Indossiamo abiti e adottiamo comportamenti differenti e assumiamo un diverso metro di giudizio nelle varie occasioni. Gesù ci ricorda, però, che il Padre ci ha pensati tutti interi, senza dissociazioni corpo, anima, spirito.
Ricordarsi di questo è particolarmente importante nell’ambito delle relazioni. Se c’è qualcosa che non mi permette di vivere serenamente con l’altro e so di poterlo in qualche modo sistemare non posso far finta di niente. “Non uccidere” è un comandamento che Gesù allarga, chiarisce e puntualizza: l’altro ha una dignità da difendere. Il primo passo è sforzarsi di volgere il metro di giudizio in uno sguardo aperto, che vede la bontà e la bellezza dell’altro al di là di tutto, perché creatura amata dal Signore proprio come me. In questo modo probabilmente affronterò con più serenità anche le offese ricevute.
Vivere il rapporto con Dio in pienezza significa, quindi, fare di tutta la propria vita una preghiera. Nella quotidianità, allora, siamo chiamati a svestirci di tutte le maschere e cercare di essere autentici, facendo di tutto per essere coerenti anzitutto con noi stessi.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quali occasioni mi sono accorto di vivere una certa incoerenza nella mia vita?
Quando mi sono lasciato andare al pregiudizio e alla condanna cieca dell’altro?
Quale relazione voglio affidare al Signore affinché mi aiuti a purificarla?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
9
Giugno
2022
Autenticità
commento di Mt 5,20-26, a cura di Marco Ruggiero