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La paura è normale che ci sia, in ogni uomo, l’importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, sennò diventa un ostacolo che ti impedisce di andare avanti.
Paolo Borsellino
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 17,11b-19)
In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:] «Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi. Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità».
Mi lascio ispirare
Portati di soppiatto nel cuore della preghiera di Gesù, testimoni del dialogo tra figlio e padre, senza riserve queste parole ci mettono in una posizione sicura, ma scomoda.
Se da una parte consola il fatto di essere custoditi e conservati, difesi e protetti da un amore senza confini, che tutto può raggiungere, fronteggiare e trasformare, dall’altra ci risveglia e ci scuote rispetto al tempo che ci è concesso su questa terra.
La visione che il Cristo e il Padre condividono è una visione di sacralità dell’essere umano, che risulta custodito e chiamato a custodire e avere cura, in un discernimento continuo tra verità e menzogna.
Da una parte c’è la via dell’unificazione, dall’altra la via della frammentazione.
Essere custoditi da un Dio che salva significa camminare nella verità, senza necessità di vivere nella paura di perdersi o non riuscire, senza la necessità di essere esenti da errori, ma nella certezza di poter affidare gli sbagli e offrire i compimenti nella coerenza di ciò che semplicemente siamo.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando ho temuto di essere me stesso?
Cosa provo nel sentirmi sacro per Dio?
A tu per tu con il Padre, cosa sento di chiedere dal profondo?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
1
Giugno
2022
Colui che salva ci custodisce
commento di Gv 17,11b-19, a cura di Mounira Abdelhamid Serra