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La vita senza amore è come un albero senza fiori o frutta.
Khalil Gibran
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 15,12-17)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».
Mi lascio ispirare
Siamo spesso abituati a fare tante cose, viviamo in un mondo molto veloce dove tutto rischia di essere effimero, sfuggevole, passeggero. Viviamo tante cose ma con il rischio di non gustarle, di averle già dimenticate il giorno dopo, di relegarle subito nel passato. Anche le nostre relazioni rischiano talvolta di essere conoscenze e incontri, non un lungo tempo gratuito di vera donazione reciproca.
Il vero amore, la vera relazione produce frutti che rimangono, che abitano il nostro cuore e la nostra vita e diventano sorgente che alimenta ogni azione e ogni relazione. L’amore del Vangelo non è passeggero, ma rimane, cresce giorno dopo giorno, arriva ad amare anche i nemici. I frutti autentici della Parola, dell’Amore, rimangono anche nelle difficoltà, nelle avversità. I frutti del nostro lavoro, delle nostro opere, delle nostre relazioni possono rimanere, essere gustati e continuare ad avere lo stesso sapore della prima volta se nascono e crescono nell’amore gratuito e totale.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali frutti ho colto in questo tempo?
In che modo sto vivendo le relazioni?
Cosa mi aiuta ad amare anche i nemici?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
20
Maggio
2022
Frutti
commento di Gv 15,12-17, a cura di Chiara Selvatici