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La bellezza non è che il disvelamento di una tenebra caduta e della luce che ne è venuta fuori.
Alda Merini
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 12,44-50)
In quel tempo, Gesù esclamò: «Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».
Mi lascio ispirare
Si racconta che Pacomio, padre del monachesimo cenobitico, ebbe una visione in cui era immerso insieme all’umanità intera in una grande tenebra. Si sentivano voci che dicevano: “la salvezza è qui!” e tutti si spostavano. Poi un altro: “ecco, la luce è qui” e tutti andavano dall’altra parte… insomma, era un gran caos e tutti giravano su loro stessi senza combinare nulla! A un certo punto Pacomio si accorse alcune persone camminavano tenendosi vicine, la mano sulla spalla di chi stava davanti. I primi quattro erano gli unici a vedere una debole luce provenire da una botola che, conduceva a una immensa prateria illuminata. Al risveglio, un angelo spiega a Pacomio la visione: la piccola luce è il Vangelo e coloro che giravano su loro stessi sono quelli che vanno dietro alle varie ideologie o mode del momento.
Vedere quella piccola luce non è semplice, ci vogliono cuore e occhi allenati a cogliere la presenza del Signore in mezzo al buio, al rumore e alle voci che ci tirano da una parte e dall’altra. È una voce leggera, una Parola che non tira e non forza, che chiede solo di essere accolta. Chi non l’accoglie non è giudicato, ma perde l’occasione di camminare verso la Vita.
Valentina Dovico s.a.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali sono per me le voci che mi attirano e tirano in mille direzioni senza aiutarmi a crescere?
In quali momenti, invece, mi è sembrato di sentire una Parola o di cogliere una Luce che mi hanno dato gioia vera, mi hanno aiutata/o ad avanzare e a crescere?
Chi sono le persone con le quali possono vivere questo pellegrinaggio?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
11
Maggio
2022
La debole luce
commento di Gv 12,44-50, a cura di Suore Ausiliatrici