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Ho disegnato un amore che sembra vero,
una pozzanghera illusa d’essere cielo.
Marco Mengoni, Adriano Celentano, La casa azul
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 3,31-36)
Chi viene dall’alto, è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito. Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui.
Mi lascio ispirare
Sembra esserci una chiara divisione tra quello che appartiene alla terra e quello che appartiene al cielo.
Noi apparteniamo alla terra, e nel dire questo Giovanni fa riferimento alla Genesi, dove si racconta che l’uomo è creato dalla terra. Qui sta il punto: siamo creati, e portiamo i limiti insuperabili dell’essere creati. Non possiamo sapere tutto, né possiamo fare tutto. Nonostante i progressi stupefacenti dell’umanità, ci muoviamo all’interno di ciò che la natura umana permette. È per questo che sentiamo sempre un desiderio di “di più”.
Chi viene dal cielo è invece colui che non è costretto dai nostri limiti, e l’idea di abitare il cielo come un uccello ci dà un senso di libertà e di leggerezza. Eppure non esiste un cielo senza terra. Entrambi sono parte di un sistema in cui uno è parte dell’altro.
Se quindi l’uomo viene dalla terra e porta in sé il desiderio di liberarsi dal suo peso e appartenere al cielo, così Dio nel suo guardare all’uomo sente il desiderio di averlo con sé al punto da mandare Gesù. Lui è colui che unisce il cielo e la terra. Vivere come Gesù, il testimone del Padre, vuol dire portare la terra nel cielo, e fare del cielo e della terra una cosa sola.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Che cosa ti fa sentire appartenente alla terra?
Che cosa invece ti ricorda il tuo legame col cielo?
Dove ti senti chiamato a portare la tua testimonianza?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
28
Aprile
2022
Un desiderio di “di più”
commento di Gv 3,31-36, a cura di Leonardo Vezzani SJ