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Dio del cielo, se mi vorrai amare, scendi dalle stelle e vienimi a cercare.
Dio del cielo, se mi vorrai amare, scendi dalle stelle e vienimi a salvare.
Dio del cielo, se mi cercherai, in mezzo agli altri uomini mi troverai.
Dio del cielo, se mi cercherai, nei campi di granturco mi troverai.
Dio del cielo, io ti aspetterò, nel cielo e sulla terra io ti cercherò.
Fabrizio De André, Spiritual
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 3,7-15)
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito». Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro di Israele e non conosci queste cose? In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».
Mi lascio ispirare
Anche oggi parole di liberazione, che bellezza! Siamo chiamati a liberarci dall’idea di poterci salvare da soli. Il vento dello Spirito soffia, ha una volontà, non dipende da noi e, cosa stupenda, si fa sentire: possiamo sentire la sua voce nel silenzio del cuore, nell’ascolto della parola di Dio, nei fratelli donati.
A volte, però, nonostante tutto è difficile credere. Come pensare Dio, chi l’ha mai visto? Anche il desiderio che sentiamo di lui rischia di diventare nostalgia e ci sentiamo impotenti e frustrati nel pensare che tutto dipenda da noi come se per giungere a lui la scalata fosse la nostra. Mai sufficientemente equipaggiata.
Ma proprio quando ci sentiamo sterili, inanimati, stesi come ossa aride, ecco Gesù che ci dona il suo Spirito per farci rivivere. Solo una cosa ci viene chiesta: contemplarlo sulla croce, nel gesto di amore più grande di chi dona la vita per noi, per me. Lì ogni menzogna su Dio è spazzata via. Siamo ancora una volta chiamati a rinascere in uno sguardo d’amore con colui che ci ha amati e chiamati alla libertà di figli.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quali occasioni ho sperimentato/sperimento la fatica di sentire la sua presenza?
Quando mi è sembrato che la salita verso l’incontro col Signore dipendesse unicamente dal mio equipaggiamento?
Quali immagini di Dio ho e quali nascono invece dal guardare Gesù sulla croce?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
26
Aprile
2022
Chiamati alla libertà di figli
commento di Gv 3,7-15, a cura di Maria Buiatti Luca Baccolini