Ph. Matteo Suffritti SJ -
The world is full of lonely people afraid to make the first move.
Il mondo è pieno di gente sola che ha paura a fare il primo passo.
The Green Book
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 20,11-18)
In quel tempo, Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto». Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”». Maria di Màgdala andò subito ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.
Mi lascio ispirare
Il coraggio di Maria di restare lì dove non può che far male. L’amore ostinato di chi non scappa altrove a cercare surrogati di consolazione, come fanno quasi tutti. Il coraggio di piangere, fino alla fine. Intravedere tra le cortine delle lacrime una luce, intuire una voce nuova è una grazia che profuma di incoscienza. La stessa smisurata incoscienza del suo Signore?
Il mistero della sua presenza discreta. Onnipotente nel non forzare la libertà, nell’accompagnare con amore. Voltandomi, era già lì. Da quanto è arrivato? Da quanto mi aspetta pazientemente? Da quanto le sue labbra sussurrano il mio nome? Cosa riconosco adesso?
Oltre le lacrime, oltre l’emozione, la chiamata a danzare insieme con lui movimenti che ci fanno un solo corpo, con i fratelli e le sorelle, con il Padre. Mondo nuovo in Cristo, pieno di matti che non si possono trattenere, disposti a osare subito un primo passo perché abbiamo visto il Signore.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Dove sono oggi? Cosa faccio? Con chi dialogo? Qual è il sentimento che mi abita più profondamente?
In quale occasione ho sentito che il Signore mi chiamava per nome? Cosa ci siamo detti?
Il Signore è con noi, è risorto! Che cosa posso, devo fare subito? Quali sono i fratelli, le sorelle che aspettano oggi questa bella notizia?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
19
Aprile
2022
Il primo passo
commento di Gv 20,11-18, a cura di Matteo Suffritti SJ