Ph. FB @Emelie Forsberg -
Saper correre per davvero non vuol dire essere atleti, ma essere umani.
Daniele Vecchioni
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 28,8-15)
In quel tempo, abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno». Mentre esse erano in cammino, ecco, alcune guardie giunsero in città e annunciarono ai capi dei sacerdoti tutto quanto era accaduto. Questi allora si riunirono con gli anziani e, dopo essersi consultati, diedero una buona somma di denaro ai soldati, dicendo: «Dite così: “I suoi discepoli sono venuti di notte e l’hanno rubato, mentre noi dormivamo”. E se mai la cosa venisse all’orecchio del governatore, noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni preoccupazione». Quelli presero il denaro e fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questo racconto si è divulgato fra i Giudei fino a oggi.
Mi lascio ispirare
Chi ama, corre. Ha davanti agli occhi solo la persona amata. Deve raggiungerla, presto, subito. Soprattutto quando la vede impaurita, confusa e smarrita e ha una notizia sconvolgente e meravigliosa da darle. Corre con il pensiero e con l’anima, se non può con le gambe, ma corre.
Chi non ama si muove lentamente. Lascia che il suo stupore si spenga e torna sui suoi passi con un piccolo regalo in mano e una menzogna da dire. È una storia che si ripete identica a se stessa, una storia di ordinaria corruzione, di un degradarsi, morire lentamente.
La vita affiora e irrompe nella passione per i fratelli, a cui conduce l’amore per Gesù. La strada si fa più corta, le difficoltà diventano ostacoli da superare. Con i fratelli nel cuore, nulla sarà più come prima.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Chi hai davanti agli occhi?
Che cosa ti spinge a correre?
Che cosa, invece, ti trattiene?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
18
Aprile
2022
Chi ama corre
commento di Mt 28,8-15, a cura di Stefano Corticelli SJ