- Photo by eberhard 🖐 grossgasteiger on Unsplash
Dio stesso è la patria della tua identità.
Ermes Maria Ronchi
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 8,21-30)
In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». Dicevano allora i Giudei: «Vuole forse uccidersi, dal momento che dice: “Dove vado io, voi non potete venire”?». E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati». Gli dissero allora: «Tu, chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che io vi dico. Molte cose ho da dire di voi, e da giudicare; ma colui che mi ha mandato è veritiero, e le cose che ho udito da lui, le dico al mondo». Non capirono che egli parlava loro del Padre. Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite». A queste sue parole, molti credettero in lui.
Mi lascio ispirare
Osservando questa scena, vedo le persone, qui i farisei, ascolto quel che dicono o possono dire, ne osservo le espressioni e i gesti. Sento i toni della voce, sempre più aspri, e contemplo Gesù, come rende testimonianza al Padre fino alla fine, con mansuetudine e fermezza. È al termine della sua missione, e qui si gioca tutto quanto nella sua vita ha voluto dire e fare.
C’è chi morirà nei suoi peccati, cioè rimarrà chiuso nella sua indisponibilità ad accogliere la parola di Gesù, perché pensa di saperla già, o di non avere bisogno di conoscerla ancora, oppure, semplicemente, perché crede non sia vera e Gesù sia un mentitore; e ci sono invece molti, che «credettero in lui», e riconoscono che in quello che Gesù dice, fa, e, più profondamente, è, si rivela Dio stesso, il Padre. Non esiste una terza via: ogni uomo in questo mondo è in una o in un’altra di queste due categorie, non è possibile una via di mezzo.
Quando Gesù sarà innalzato sulla croce, capiremo chi è Dio, che in ebraico si dice appunto “io sono”, essendo questo il Nome rivelato a Mosè nel roveto ardente. Il Nome che non può essere detto, poiché “non nominerai il Nome di Dio invano”, in Gesù si fa dicibile: Dio è Gesù, che significa “Dio salva”. Il volto che non può essere visibile all’uomo, si rivela sulla croce, dove diviene, secondo Isaia, come uno davanti al quale ci si copre la faccia, una maschera di sangue. Dio si rivela nella sconfitta, nel rifiuto, nella sua uccisione violenta da parte degli uomini: lì è la sua gloria.
Chiediamo a Dio nostro Signore la grazia della perpetua memoria della sua passione. Quel fianco trafitto diventi per me come un segno sul mio braccio e sulla mia mano, una lente sulle mie pupille, per vedere ogni cosa attraverso di Lui: chiedo di correre con perseveranza nella fede, avendo sempre davanti ai miei occhi Gesù Cristo, Gesù crocifisso.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quale occasione ti è capitato di credere che il Signore ti stesse mentendo?
Come ti sei sentito davanti al dono della verità?
Che faccia ha oggi il tuo Signore?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
5
Aprile
2022
Conoscerete che io sono
commento di Gv 8,21-30, a cura di Ottavio De Bertolis SJ