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Amami tu, Signore,
anche se non sono amabile,
anche se sono povero,
anche se non lo merito,
anche se ti amo poco,
amami tu, Signore.
Adriana Zarri
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 8,1-11)
In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».
Mi lascio ispirare
Tutti siamo convinti che il nostro “fare” dica il nostro “essere”.
Siamo quello che facciamo, sì!
Ma siamo solo ciò che facciamo nel bene: se fai del bene, sei bene. Se fai del male․․․ non sei male! Questa è la novità.
Sei sempre bene, anche se a volte, o spesso, ti capita di fare il male. Così Gesù guarda la gente, guarda questa donna, guarda te. Ti “giudica” sempre bene, è dalla tua parte! In certe situazioni, anche con un certo dolore, ti invita a riconoscere il male che hai fatto; non è una condanna, è una guarigione!
Ma non lo fa per dirti che sei quel male, lo fa per dirti che sei sempre il bene (d’altronde sei e sarai per sempre “a sua immagine”) e addirittura puoi farlo, quel bene! E, con il suo Spirito, ne sei anche capace! E quando lo vivi, il bene, ti stupisci ma ti rendi anche conto che tu sei proprio quella bellezza. E anche gli altri! Sei bene perché desideri camminare con gli altri, comprenderli, raccontarti, perché sei relazione fraterna, amicale․․․ sei umanità amata.
Se allora è quel Gesù di Nazareth, colui che ci svela l’unico volto di Dio, cioè l’Amore, allora puoi lasciarti andare, puoi lasciarti guidare dal coraggio di svelarti, di aprire il cuore, di piangere e gioire, di alzare la testa, di camminare sulla strada della tua vita e non nasconderti, isolandoti nella tua stanza.
Ma anche per te, che a volte ti senti scriba e fariseo, convinto delle tue ragioni․․․ che vivi tutta una vita a difenderti, accusando le colpe degli altri, sgomitando per avere un po’ di riconoscenza․․․ anche per te c’è una nuova possibilità!
Lascia stare i tuoi giudizi (spesso pre-giudizi): accogli la Vita che passa nella realtà, vivi come se ogni giorno dovessi ricominciare a camminare․․․ Ti gusterai la bellezza della quotidianità, lo splendore dell’umanità, la forza del camminare insieme․․․ tutti dalla stessa parte.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando ti capita di essere come gli scribi e i farisei?
Cosa ti aiuta a rientrare in te stessa/o prima di giudicare?
In quali occasioni dai prima spazio alle tue idee? Quando invece prima alla realtà?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
3
Aprile
2022
Vivi quello che sei!
commento di Gv 8,1-11, a cura di Loris Piorar SJ