Giotto, Cappella degli Scrovegni, Ultima cena (dettaglio) -
Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l’animo nostro informe […].
Non domandarci la formula che mondi possa aprirti
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.
Eugenio Montale
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 7,40-53)
In quel tempo, all’udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: “Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo”?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui. Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!». Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.
Mi lascio ispirare
Dalla Galilea non sorgerà forse un profeta, ma da Betlemme è germogliata la più stra-ordinaria delle vite.
Talmente straordinaria da poter essere da tutti vista, riconosciuta – ma non compresa. Perché non basta aver studiato, non basta sapere, non basta essere saggi, non basta nulla: davanti alla sconcertante novità di un uomo che parla così nulla basta, se non la meraviglia più assoluta davanti a un prodigio incomprensibile e come tale spaventoso. Allora non la Legge, non i libri, non la tradizione ma soltanto il cuore può suggerire la strada per la verità: ascoltare per sapere ciò che fa, ascoltarsi per sapere cosa fare.
Cuore a cuore, per lasciare che la meraviglia di una novità tanto dirompente nutra ogni fibra del nostro essere.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Chi è Cristo oggi, per te?
Quando hai rischiato di non riconoscere il bene, cercandolo tra cose note?
Quale luogo della tua vita ha bisogno di novità?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
2
Aprile
2022
Ascoltare per sapere
commento di Gv 7,40-53, a cura di Verena M.