Ph. by Stefano Corso on Flickr -
La mano è felice oggi.
Un fare niente la riempie
di pace vegetale. Sono come
in attesa. Sono un animale
che ozia, che riposa nella sua buccia
un frutto appeso al ramo
nella maturazione.
Mariangela Gualtieri
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 5,17-19)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».
Mi lascio ispirare
La Tua mano è meticolosa, è mano d’Artista. Stabilisci una procedura, percorri con metodo lo svolgimento d’ogni operazione, Tu stesso ti fai metodo con il quale realizzare l’intenzione.
L’intenzione (tale è ognuno di noi), attraverso la Tua opera, s’innesca come azione.
Così ci animiamo.
Tra le infinite variabili, che il moto spontaneo del tuo operare provoca in noi, la nostra storia si svolge.
Tutto dunque è necessario: la caduta, il fallimento, il tradimento, il dolore, la morte e allo stesso modo la salvezza, la consapevolezza del limite, il perdono, la consolazione e la resurrezione:
siamo opera delle Tue mani, terra lavorata, reattiva alle intemperie, talvolta feconda e talvolta sterile; solo la Tua presenza rende necessari lo spazio e il tempo d’ogni passaggio, il minimo e il massimo della coerenza.
Il Tuo sguardo dona senso al concetto, ne indica il concepimento; è certo che solo la Tua parola ne costituisca il precetto e solo ascoltarti è essenziale per percepire la dimensione del progetto: tu ne sei il compimento.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Rileggo la mia storia dal principio, alla luce dello sguardo d’amore di Dio per me; sono sua concezione e intenzione: come posso conformarmi oggi a questo sguardo?
Osservo il tempo e lo spazio del mio ascolto: quale precetto ho dimenticato, perdendo così la percezione del senso?
Considero l’umanità di Dio, guardo il suo modo di operare come essere umano nella persona di Gesù: quando l’ho incontrato?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
23
Marzo
2022
Concepimento e compimento
commento di Mt 5,17-19, a cura di Mounira Abdelhamid Serra