Ph. Martina Pampagnin -
- Stavi sul serio dicendo la verità?
- Lo faccio un sacco di volte e rimanete sempre sorpresi.
Pirati dei Caraibi, La maledizione del forziere fantasma
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 4,24-30)
In quel tempo, Gesù [cominciò a dire nella sinagoga a Nàzaret:] «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidóne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro». All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.
Mi lascio ispirare
Dire una verità scomoda, soprattutto a chi vogliamo bene, non è cosa semplice. Come la posso dire? Quali parole posso usare? E se, pur desiderando il meglio, faccio il peggio?
La verità porta con sé grande responsabilità e per essere detta necessità di un cuore fedele e coraggioso. Un cuore che non teme di essere cacciato via, un cuore che sa distinguere buio e luce e non teme di dirlo, costi quel che costi.
Gesù ci può essere compagno in questo cammino di scoperta della verità, di come raccontarla e di come affrontare le conseguenze delle parole dette, nel bene e nel male.
Gesù è accanto a noi fino al limite, fino al punto in cui la folla (dei pensieri, delle persone, delle paure) ci porta nel tentativo di farci desistere. Ma arrivati lì, a un passo dal cadere per mano altrui, Gesù ci ricorda che il nostro compito qui è finito: torniamo sui nostri passi, riprendiamo a camminare sulla nostra strada, lasciandoci alle spalle la folla che non sa ascoltare.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quale occasione ti sei sentito posto al limite? Come hai affrontato la situazione?
Quando ti è capitato di seguire la massa, ma ad un tratto hai capito di essere su una strada non tua, cosa ti ha fatto cambiare cammino?
Quale folla, quale paura, ti impedisce di andare per la tua strada?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
21
Marzo
2022
Costi quel che costi
commento di Lc 4,24-30, a cura di Martina Pampagnin