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Il conformista ha tutte le risposte belle chiare dentro la sua testa
Giorgio Gaber, Il conformista
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 13,1-9)
In quel tempo si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo». Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».
Mi lascio ispirare
Il vignaiolo, che conosce gli alberi e i ritmi della terra, ferma il padrone e lo allontana da quel suo istinto di volere tutto, subito e al meglio.
Un qualunque contadino ha conosciuto la fatica di lavorare la terra, la pazienza della semina e la cura dellʼattesa, non potendo mai conoscere con esattezza il giorno, la quantità e la qualità dei frutti, se arriveranno.
Allo stesso modo siamo chiamati a guardare alla vita e alla nostra quotidianità non da padroni, ma da coltivatori, curatori e custodi della propria terra e dei silenziosi sforzi perché possa continuare a essere fertile.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Di chi o che cosa ti prendi cura nel tuo quotidiano?
In quali occasioni la logica del tutto e subito rischia di portarti a deteriorare le relazioni con gli altri e con te stesso?
Cosa ti aiuta a stare in ascolta di sensibilità differenti?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
20
Marzo
2022
La cura dellʼattesa
commento di Lc 13,1-9, a cura di Osvaldo Proietti