Ph. Loris Piorar SJ -
Dipende…
che siamo di passaggio
come nuvole nell'aria,
si nasce e poi si muore.
Questa vita è straordinaria,
dipende, dipende, da che dipende?
Da che punto guardi il mondo tutto dipende.
Jarabe de Palo, Depende
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 9,28-36)
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!». Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.
Mi lascio ispirare
Con quali occhi guardi il mondo? Te stesso e gli altri? Da quegli occhi dipende quello che vedi e come ti coinvolgi! Qual è il momento della tua esistenza in cui riconosci che la tua storia è veramente iniziata? Quale punto zero? Da lì inizi la tua rilettura della storia e stabilisci o ponti o muri.
Sembrano domande banali e utili solo a ragionamenti privi del contatto con la realtà, eppure quanto è importante lo sguardo con cui vedi le cose. Anche nel contesto socio-politico si afferma la propria identità storica e culturale a partire da un preciso momento storico, rischiando di compiere indebite cesure storiche, tutte volte a garantire le proprie pretese, a volte anche tanti soprusi.
Allora quanto è importante verificare e chiederti come stai guardando il mondo, la storia, l’umanità… forse anche da qui puoi ripartire.
Non puoi cambiare la realtà, ma, meglio ancora, la puoi trasfigurare, trasformare!
Gesù non cambia, si trasfigura, cioè lascia uscire da sé tutta la luce, la vitalità che ha e ti dà la possibilità di lasciarti illuminare da tutto ciò.
Per te c’è una luce che non acceca, non ammalia, non paralizza nella contemplazione.
La luce dell’amore ti riscalda, ti accoglie, e ti dà la possibilità di guardare le persone, le situazioni e le cose in modo nuovo. Puoi guardarle con amore: cioè speranza che si rimbocca le mani, comprensione che accoglie le fragilità, pazienza che sa aspettare i tempi dell’altra/o.
Gesù spera, accoglie e pazienta con i suoi cari discepoli che, seguendolo, ogni tanto capiscono e si lasciano entusiasmare, pronti a dare tutto. Pochi minuti dopo si disperdono, ammaliati da altre luci che in realtà li accecano… e li riportano nel buio.
La sua storia con loro è la tua, la nostra storia con l’Amore, con Gesù di Nazareth. luce per te, sulle strade della vita. Luce che non s’impone, si propone ed espone… ti aspetta, ti accompagna, gode della tua felicità, si rammarica delle tue sofferenze, sa che anche attraverso te, la sua luce si può diffondere nel mondo.
La luce entra: il suo volto cambia d’aspetto… così può cambiare il tuo e quello dell’umanità. Dipende da che punto guardo il mondo, tutto dipende!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Con quali occhi guardi il mondo? Te stesso e gli altri?
Qual è il momento della tua esistenza in cui riconosci che la tua storia è veramente iniziata?
Quale parola di vita potresti dire al nostro mondo?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
13
Marzo
2022
Con o senza luce… non è la stessa cosa!
commento di Lc 9,28-36, a cura di Loris Piorar SJ