Michelangelo Buonarroti, Cappella sistina (La creazione di Adamo, particolare) -
Dio si sporge, perde l’equilibrio, si compromette, si mette dalla nostra parte, però anche noi siamo chiamati a sporgerci.
Carlo Maria Martini, I verbi di Dio
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 7,7-12)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. Chi di voi, al figlio che gli chiede un pane, darà una pietra? E se gli chiede un pesce, gli darà una serpe? Se voi, dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele chiedono! Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti».
Mi lascio ispirare
Gesù oggi rivolge un triplice invito così deciso che, se lo accogliamo, sembra impossibile non ottenere quanto sperato: chiedete per ricevere, cercate per trovare e bussate per vedervi aprire la porta. Eppure, pur rivolgendoci al Padre Onnipotente, raramente facciamo questa esperienza. Come mai?
Se ci pensiamo bene questi tre verbi esprimono qualcosa che è sempre più difficile vivere.
Chiedere (un favore, un aiuto, una possibilità) vuol dire infatti presentarsi a mani vuote e dipendere dalla benevolenza di chi ci ascolta. Noi, invece, chiediamo più facilmente promettendo qualcosa in cambio o chiediamo solo se possiamo già vantare un certo vantaggio sull’altro.
Inoltre, quando chiediamo, spesso pretendiamo una risposta immediata. Quanta fatica invece facciamo a cercare, a metterci in ricerca, per capire ciò che desideriamo veramente, ciò che è meglio o più opportuno domandare, per distinguere ciò che è più comodo/facile da ciò che è un bene maggiore, per concedere alle cose il tempo di evolvere e di rivelarsi con maggiore chiarezza.
Infine bussare. Se abbiamo fatto esperienza di essere nel bisogno e di dover bussare alla porta di qualcuno sapendo che l’avremmo scomodato, infastidito, obbligato ad uscire da casa sua per fidarsi di noi, capiamo quanto sbilanciamento chiediamo al Signore e saremmo più presenti a noi stessi al momento della richiesta.
Questi tre verbi dunque, uniti all’affermazione «Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro» offrono allora un’occasione importante per collocarci da entrambe le parti (di chi chiede e di chi accoglie una richiesta) per imparare a discernere tra i nostri desideri e bisogni, tra le richieste buone o meno buone. Allora potremo sperimentare quanto il Padre ami sbilanciarsi, ascoltarci ed esaudirci.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In che disposizione d’animo mi sento quando chiedo qualcosa al Signore?
In quali occasioni mi è capitato di sperimentare come, nell’attesa e nella preghiera, la mia richiesta cambiasse?
Quando mi è stato chiesto di sbilanciarmi verso qualcuno? E da cosa è dipesa la mia risposta?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
10
Marzo
2022
Un Dio che si sbilancia
commento di Mt 7,7-12, a cura di Lorena Armiento s.a.