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Si dice che il minimo battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo.
The Butterfly Effect
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 9,41-50)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa. Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue. Ognuno infatti sarà salato con il fuoco. Buona cosa è il sale; ma se il sale diventa insipido, con che cosa gli darete sapore? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri».
Mi lascio ispirare
Quanto è importante prestare attenzione agli altri e ai piccoli gesti? Quanto importante è porgere un bicchiere d’acqua a una persona che ha sete ma non riesce a chiederlo?
Viviamo in una società disattenta, che preferisce piegarsi su se stessa invece di aprirsi agli altri.
Spesso preferiamo rimanere ancorati alle nostre cieche convinzioni, senza comprendere che facendo in questo modo rischiamo di rimanere sempre al punto di partenza.
Il Signore ci chiede di tagliare tutto ciò che ostacola il nostro passo con quello dell’altro. Ci spinge all’incontro con la vulnerabilità di chi è prossimo o lontano, vicino nel tempo o distante nello spazio. Perché quel processo di interdipendenza che ci unisce con gli altri, l’ambiente e ogni essere vivente sulla terra è il motore che alimenta il rapporto con noi stessi.
Più siamo aperti all’incontro, più siamo vicini all’armonia con l’universo.
Non chiudiamoci come un riccio, o peggio mettendo la testa sotto la sabbia come uno struzzo. Rialziamo gli occhi verso il cielo, di fronte al sole, per avere un cuore grande, puro e sincero.
È ora di spezzare le catene dell’indifferenza.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Come ti comporti nei confronti delle vulnerabilità dell’altro?
Cosa ti spinge all’incontro? Cosa invece alla chiusura?
In che modo oggi puoi spezzare le catene dell’indifferenza?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
24
Febbraio
2022
Piccole cose per un cuore grande
commento di Mc 9,41-50, a cura di Ester Antonia Cozzolino