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Ma se ti svegli e hai ancora paura ridammi la mano,
cosa importa se sono caduto, se sono lontano?
Perché domani sarà un giorno lungo e senza parole,
perché domani sarà un giorno incerto di nuvole e sole…
Ma dove, dov’è il tuo amore?
Ma dove è finito il tuo amore?
Fabrizio De André, Hotel Supramonte
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 9,38-40)
In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi».
Mi lascio ispirare
Quanto bene attorno a noi.
Un’affermazione che sembra ingenua e controcorrente in un mondo affaticato e ingarbugliato come il nostro – un’affermazione che con la sua ingenuità apre una breccia nelle mie convinzioni. Perché non è vero che attorno è tutto grigio, non è vero che tutto va male, non è vero che tutti sono cattivi, lontani, malintenzionati. Talvolta l’unica differenza in ciò che percepiamo ostile, lontano, diverso è non essere noi, non essere come noi.
E allora capita che il bene arrivi da una direzione inaspettata, che le nubi si schiariscano in piena tempesta, che un orizzonte di senso compaia nel dolore più atroce, che una carezza arrivi dalla più inattesa delle mani. Il primo pensiero è togliere il colore a questo bene estraneo, desaturare l’immagine per prenderne le distanze. Normalizzare o rifiutare il bene inatteso, con l’unico risultato di appiattirlo, svilirlo, metterlo a tacere perché sconosciuto.
Ma invece il bene è bene e come tale è voce di Dio in ogni occasione e va accolto. Accolto in ogni istante come un dono, come una benedizione, come una promessa di vita incarnata proprio in quel fratello inatteso.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando ho rischiato di non vedere un dono, perché giunto da una direzione inattesa?
In quale occasione l’imprevedibilità del bene mi ha lasciato sorpreso/a?
In quale luogo della mia vita sento il bisogno di aria nuova?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
23
Febbraio
2022
Il bene inatteso
commento di Mc 9,38-40, a cura di Verena M.