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In questo piccolo spazio
in una piazza così grande
la mia vita mi sorprende
e mi riempie di domande.
Marco Mengoni, Madame, Roberto Ortu, Mi fiderò
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 16,13-19)
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Mi lascio ispirare
Gesù pone una domanda sulla percezione e sulla comprensione che le persone hanno della sua identità, sondando il terreno attraverso il racconto dei discepoli. Interviene Pietro quando il dilemma viene ricondotto all’interno della relazione che gli interlocutori stanno intessendo con il maestro, e Gesù riconosce un’ispirazione nelle parole proferite. La risposta, tuttavia, per Pietro sarà un punto di partenza su cui costruire il successo e il fallimento come discepolo, non rappresenterà il raggiungimento di un traguardo.
La vita è affollata da domande: alcune ottengono risposta in breve tempo, altre chiedono intervalli lunghi durante i quali si soffre e si attende, altre infine sembrano rinnovarsi continuamente facendo e disfacendo le risposte che si provano a raccattare nel cammino della vita. Queste ultime somigliano a orizzonti ai quali mi avvicino, senza mai toccarli.
Sono quesiti che esigono apertura piuttosto che una granitica certezza. Sperimento allora che sostare in compagnia di queste domande, e non correre ai ripari rimediando una verità a basso prezzo che le costringa a un comodo silenzio, è fecondo: una fecondità che si realizza nella scelta di stare presso il punto interrogativo, accettando la parzialità delle risposte che possiedo e accettando di rimanere aperto ad altre risposte. Sono domande che custodiranno l’assenza di una risposta definitiva per tutta la vita?
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali sono le domande che abitano la mia esistenza?
Quale rapporto intrattengo con le domande che si affacciano alla mia vita?
Quale risposta ho aspettato a lungo?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
22
Febbraio
2022
Domandare, una questione di coraggio
commento di Mt 16,13-19, a cura di Carmine Carano SJ