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Molti mari e fiumi
attraverserò,
dentro la tua terra
mi ritroverai.
Gianna Nannini, Meravigliosa creatura
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 6,53-56)
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Gennèsaret e approdarono. Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse. E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati.
Mi lascio ispirare
La guarigione incomincia con un riconoscimento.
Si riconoscono innanzitutto le proprie condizioni, i propri limiti, le proprie ferite.
Si riconosce di aver bisogno di essere portati a un incontro con la novità.
Quindi si riconosce la novità e si chiede a essa di avere vita nuova.
La guarigione si compie con una riconoscenza:
essere riconoscenti perché la novità arriva da lontano e attraversa luoghi e storie per giungere sino a noi;
essere riconoscenti perché la novità si lascia da noi raggiungere e toccare.
Così ci salva.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale processo di riconoscimento ti ha fatto sentire rinato?
Quale novità ti sta attraversando?
Per che cosa ti senti riconoscente, in questo momento?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
7
Febbraio
2022
Curami!
commento di Mc 6,53-56, a cura di Mounira Abdelhamid Serra