Ph. by Peter Miller on Flickr (CC BY-NC-ND 2.0) -
E se poteste mantenere la meraviglia del vostro cuore dinanzi ai miracoli quotidiani della tua vita, il vostro dolore non sembrerà meno meraviglioso della vostra gioia.
Khalil Gibran
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 5,1-20)
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero all’altra riva del mare, nel paese dei Gerasèni. Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro. Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi, e nessuno riusciva più a domarlo. Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre. Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi e, urlando a gran voce, disse: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!». Gli diceva infatti: «Esci, spirito impuro, da quest’uomo!». E gli domandò: «Qual è il tuo nome?». «Il mio nome è Legione – gli rispose – perché siamo in molti». E lo scongiurava con insistenza perché non li cacciasse fuori dal paese. C’era là, sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo. E lo scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi». Glielo permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono nel mare. I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella città e nelle campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto. Giunsero da Gesù, videro l’indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. Quelli che avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto all’indemoniato e il fatto dei porci. Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio. Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava di poter restare con lui. Non glielo permise, ma gli disse: «Va’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te». Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli quello che Gesù aveva fatto per lui e tutti erano meravigliati.
Mi lascio ispirare
Certo, quando uno viene a buttare a mare (letteralmente!) gli investimenti di “tutta una vita” degli allevatori della zona, non c’è da aver pietà di nessuno, neanche di Gesù.
Poco importa che ora quel poveretto – un pazzo autolesionista, nudo e solo come un morto tra i morti – stia bene, vestito e sano, poco importa che sia stato proprio lui a realizzare tutto questo. “Ma vai a fare i tuoi miracoli da qualche altra parte e lasciaci in pace, che qui noi dobbiamo lavorare! Per favore levati dai piedi.” Che dire? Forse non hanno tutti i torti, hanno le loro buone ragioni, forse non sono poi molto diversi da chi dice anche oggi, anche tra gli assidui frequentatori della santa Messa: “ma aiutiamoli a casa loro, basta! che non vengano a guastare i nostri affari”․․․
Terribile attualità di questa parola, vergogna sui nostri muri e sul nostro modo benpensante non solo di comportarci, ma anche di sentire profondamente. Eh, sì, perché i geraseni si fanno prendere dal “sentire”, hanno paura․․․ di cosa? E noi di cosa abbiamo paura, quando costruiamo i muri?
Non vogliono incontrare Gesù, non c’è salvezza per loro. E per noi? E l’uomo, ora libero dalla sua emarginazione distruttiva? «Lo supplicava di poter restare non lui.» Lo supplicava, forse sapeva già che tipo di gente è quella! Meglio andar via, da un’altra parte mi accoglieranno meglio! E Gesù? «Non glielo permise», manda l’uomo liberato, sano e vestito perché annunci anche a questi sciagurati, forse i veri indemoniati, la misericordia e, grazie alla forza della sua testimonianza e dello Spirito che agisce in lui, almeno si meravigliano! Aprono uno spiraglio, se hanno rifiutato la salvezza ora si apre per loro – ancora e sempre – un’altra possibilità!
Se loro non hanno pietà di lui, certo lui continua ad avere pietà di loro!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando ti è sembrato di perdere tutto, davanti a una novità inattesa?
Che cosa ti fa preferire la solitudine all’incontro?
Quale morte affidi al Signore, perché la colmi di vita nuova, nella meraviglia?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
31
Gennaio
2022
Nessuna pietà per lui!
commento di Mc 5,1-20, a cura di Stefano Titta SJ