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This is just an ordinary day,
wipe the insecurities away.
I can see that the darkness will ero.de
looking out the corner of my eye.
Questo è solo un giorno ordinario,
spazza via le insicurezze.
Posso vedere che l’oscurità si eroderà
guardando con la coda dell'occhio.
Dolores O’Riordan, Ordinary day
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 4,21-30)
In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro». All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.
Mi lascio ispirare
Siamo nella fase della “vita pubblica” di Gesù: è tornato in Galilea, la sua terra, quella che gli è più familiare – e qui comincia la sua testimonianza fatta di incontri, parole, strada fatta insieme.
Eppure è un inizio difficile.
A Cafarnao Gesù aveva concretamente dato dei segni, ora invece pare limitarsi a “essere”, a “stare”. è lui il segno vivente della salvezza. Alla meraviglia iniziale, subentra però subito la paura. Ma come? È tutto qui? Il vicino di casa? Il figlio del falegname?
Quanto è difficile trovare e riconoscere lo straordinario nell’ordinario, nel conosciuto? Quanto ci spaventa il sapere che “è tutti qui”? Che è già tutto qui? La gente di Galilea, come noi tante volte, non è pronta per questo e si difende, eliminando la fonte della provocazione.
Lo portano allora sul monte, per buttarlo giù. Così sarà anche sul Golgota. Ma non è così che si trovano le risposte: Gesù passa in mezzo a loro, passa attraverso (la morte, i dubbi, le paure) e si rimette in cammino. Questo è solo l’inizio di ciò che sarà.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali sono gli aspetti dell’ordinario che mi spaventano di più?
In quali occasioni sono fuggito a cercare “altrove” le risposte?
Che cosa significa, per me, “tornare a casa”?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
30
Gennaio
2022
Tempi ordinari
commento di Lc 4,21-30, a cura di Francesca Carraro