Photo by Sincerely Media on Unsplash -
I nonni e le nonne formano la “corale” permanente di un grande santuario spirituale, dove la preghiera di supplica e il canto di lode sostengono la comunità che lavora e lotta nel campo della vita.
Papa Francesco
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 2,36-40)
[Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore.] C’era una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.
Mi lascio ispirare
Quanta dedizione, quanta perseveranza in Anna. Un servizio silenzioso per la comunità, fatto di gesti nascosti: il digiuno e la preghiera. Penso a mia nonna, ai suoi tanti anni di vedovanza e al suo mettersi al servizio della comunità. Alla preghiera che scandiva il suo giorno. Ho sempre pensato a una devozione pia e formale, sbagliando. Quanta intimità e profondità ho scoperto solo dopo, leggendo i suoi appunti, le sue note, i moti del cuore.
In questi giorni pieni di riti, di gesti ripetuti, di appuntamenti da notiziario parrocchiale, la testimonianza di Anna (e delle nostre nonne), che passa dai gesti silenziosi di attesa a quelli di lode che seguono e passano attraverso l’incontro con il Cristo, possano essere piccoli fari di luce che ci aiutano a leggere la nostra storia e quella della comunità in cui viviamo come una storia di redenzione e di liberazione.
Possano essere le nostre famiglie, nelle loro molteplici forme, luoghi dove la grazia di Dio opera e per questo sappiamo noi farne motivo di lode.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali testimonianze di fede perseverante so riconoscere nella mia vita?
Di quali incontri ho fatto tesoro e motivo di lode?
Quali riti, più di altri, mettono in moto la mia fede?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
30
Dicembre
2021
Silenzioso servizio
commento di Lc 2,36-40, a cura di Francesca Carraro