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La vita è sempre trionfo dell’improbabile e miracolo dell’imprevisto.
Henri-Marie de Lubac
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 1,39-48)
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Mi lascio ispirare
La nostra mente ci spinge a razionalizzare tutto, eppure le più forti emozioni non si provano nella mente, ma nello stomaco, nel ventre, nella parte più interna di noi. Non si può raccontare la vita, la si può solo trasmettere e vivere.
La vita che Elisabetta porta in grembo sussulta di gioia. Quella vita, che è dono di Dio, miracolo dell’imprevisto, ci mostra come accogliere l’improbabile, il non progettato e programmato.
Non possiamo rimanere fermi, prigionieri dei nostri pensieri: come Maria dobbiamo alzarci, andare in fretta, accogliere la gioia della vita, ogni giorno nuova, ogni giorno capace di sorprenderci – se siamo disposti ad ascoltare le nostre emozioni, a condividere con gli altri le nostre gioie e le nostre paure.
Maria ed Elisabetta ci siano di esempio perché i nostri incontri, le nostre azioni, le nostre vite siano capaci di trasmettere e condividere quelle emozioni che fanno sussultare di gioia le nostre viscere.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Che cosa mi fa sussultare di gioia?
Quale imprevisto mi sento chiamato ad accogliere con fede?
Che cosa mi fa alzare e andare di fretta?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
19
Dicembre
2021
Sussulto di gioia
commento di Lc 1,39-48, a cura di Chiara Selvatici