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La serietà nella ricerca della verità è una condizione indispensabile per raggiungerla.
John Henry Newman
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 7,24-30)
Quando gli inviati di Giovanni furono partiti, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che portano vesti sontuose e vivono nel lusso stanno nei palazzi dei re. Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto:”Ecco, dinanzi a te mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”. Io vi dico: fra i nati da donna non vi è alcuno più grande di Giovanni, ma il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui. Tutto il popolo che lo ascoltava, e anche i pubblicani, ricevendo il battesimo di Giovanni, hanno riconosciuto che Dio è giusto. Ma i farisei e i dottori della Legge, non facendosi battezzare da lui, hanno reso vano il disegno di Dio su di loro».
Mi lascio ispirare
Giovanni il Precursore lavora sulle “predisposizioni”. L’accoglienza del vero Messia non può essere un qualcosa di puntuale, di slegato da tutto il resto della vita e delle relazioni, delle scelte e dei valori. Giovanni prepara il cuore delle persone, si cura della loro sensibilità, del loro modo di sentire e percepire le cose interiormente.
Lo fa essendo se stesso, con una identità e una missione ben definite alle quali non deroga per compiacere i vari poteri (politico e religioso): questa rettitudine, questa chiarezza aiuta le persone che lo incontrano a chiarirsi a loro volta, a discernere dentro se stesse, a scegliere con Chi stare e quindi chi essere.
Tuttavia Giovanni non pone mai se stesso al centro: Giovanni si decentra, egli “esiste per․․․” un Altro e sa che di fronte a quell’”Altro” deve fare un passo indietro, anche quando non capisce, anche quando dissente.
Giovanni prepara la Via, non è la via: prepara la Via innanzitutto dentro di sé e nel suo stile di vita, solo così può farlo poi nei cuori di chi si rivolge a lui. Deve lottare con la propria idea personale di Messia e il Messia reale che si trova davanti, con il suo stile, la sua accoglienza, la misericordia, il fatto che promuove la vita e i germogli di bene e non li stronca.
Accogliere la testimonianza drammatica di Giovanni (ricevere il suo battesimo) è riconoscere che Dio è giusto non solo nel senso etico-morale del termine ma prima ancora nel senso dell’essere: Dio è adatto a me (e io sono adatto a Lui!), è possibile, credibile, amabile perfettamente sintonizzato con la vita (chi mai più di Lui). Un Dio così è troppo poco ammettere semplicemente che esista, un Dio così si ama e si segue!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In che modo ti prendi cura della tua sensibilità interiore? Del tuo modo di percepire le cose, le idee i valori, le persone?
Che tipo è il tuo Messia? Cosa fai per conoscerlo?
Quali sono le volte in cui hai sentito Dio vicino, adatto a te, aderente alla tua situazione e hai sentito che potevi affidarti a Lui?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
16
Dicembre
2021
Un Dio giusto
commento di Lc 7,24-30, a cura di Andrea Piccolo SJ