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… il nostro è un Dio appassionato; è lo stesso “essere per l’uomo”; un Dio che alla fine si farà uomo: venuto a salvare ciò che si era perduto. E si era perduto appunto l’uomo.
David Maria Turoldo, Anche Dio è infelice
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 7,19-23)
In quel tempo, Giovanni chiamati due dei suoi discepoli li mandò a dire al Signore: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Venuti da lui, quegli uomini dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”». In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi. Poi diede loro questa risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciata la buona notizia. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Mi lascio ispirare
Che Messia ci si aspetta? In realtà, oggi più che una risposta di Gesù, viene messa in luce la perplessità di Giovanni Battista, il suo dubbio di fronte – probabilmente – alle aspettative che lui stesso aveva riguardo al Messia. E allora manda i suoi discepoli a chiedere.
Forse anche lui, come molti di allora e di tutti i tempi (come pure noi), si aspettava un Messia che si imponesse, che si manifestasse apertamente e che portasse a compimento una liberazione sì spirituale, ma sicuramente anche politica e sociale. Un Messia rivoluzionario? Chissà.
Invece la “risposta” di Gesù è solamente un “venite e vedete”, ovvero dare uno sguardo a come si manifesta il regno di Dio che il Messia, quello autentico, viene a inaugurare. E allora non può essere altro che un Messia di vicinanza, di conforto, di salvezza da tutto ciò che anche umanamente si oppone alla vita piena e vera dell’uomo.
Proprio questa è la vera rivoluzione messianica, quella che anche il profeta Isaia aveva pronosticato. Ma è anche un’immagine di Messia che rischia di dare scandalo, perché si occupa degli ultimi, dei poveri, dei senza potere; anzi, si identifica con loro. Allora la beatitudine è proprio credere che il Messia che si attende è proprio colui che fa nuova e dà pienezza alla condizione umana.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale Messia sto aspettando?
Quale “scandalo” ha salvato la mia verità?
In quale luogo della mia vita ho più bisogno di pienezza?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
15
Dicembre
2021
La rivoluzione della vicinanza
commento di Lc 7,19-23, a cura di Lino Dan SJ