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Noi non riusciamo a intravvedere in anticipo dalle promesse come saranno gli adempimenti. Solo dal compimento si può scoprire il senso proprio della promessa.
Adrienne von Speyr
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 11,11-15)
In quel tempo, Gesù disse alle folle: «In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono. Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell’Elìa che deve venire. Chi ha orecchi, ascolti!».
Mi lascio ispirare
Il popolo era affamato, assetato, stanco: ma nella voce dei profeti Dio aveva promesso cibo in abbondanza, torrenti nel deserto, riposo pieno di gioia. Gerusalemme era schiava, umiliata, confusa: ma il Signore aveva promesso di coronarla di splendore, di farla madre di tutte le nazioni.
E noi cosa aspettiamo? Cosa desideriamo? Di cosa abbiamo bisogno, cosa ci manca? A volte fra la realtà e le promesse di Dio c’è un abisso incolmabile, una distanza che ci rende difficile capire perché il Signore agisca così e che mette in luce tutta la nostra inconsistenza. Non possiamo comprendere le parole di oggi se non entriamo fino al fondo della nostra fame, se non entriamo nel clima di tensione, di attesa e di inquieta speranza che agitava la Palestina del suo tempo.
Gesù si rivolge a questa nostra fame, a quest’attesa anche angosciata del suo popolo, e le dà conferma: fate bene a credere alle promesse dei profeti e della Scrittura; fate bene a credere al bisogno più profondo del vostro cuore, a non rimpicciolire la misura del desiderio. Ma non si limita a rimandarci a un non meglio definito futuro in cui tutte le promesse si compiranno: in Giovanni indica il primo germoglio di una salvezza già in atto, di una profezia che già ora inizia a spalancare tutto il suo potenziale. Gli ebrei si aspettavano che Elia sarebbe sceso a preparare l’arrivo del Messia, ad iniziare la nuova era delle promesse di Dio… Ecco, dice Gesù: Giovanni non è un profeta come gli altri, è un Elia, è già l’inizio del compiersi della salvezza definitiva.
C’è una realtà, presente e percepibile nella vita di oggi, che in mezzo a tutta la nostra incompiutezza e alla nostra fame di senso ci apre già ora a un “di più”.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale silenzio di Dio fatico ad accettare e comprendere?
Di quale delle promesse messianiche (libertà, fecondità, abbondanza, riposo, gioia…) sento più desiderio?
Chi è il mio Elia? Cosa nella mia vita già pregusta di salvezza?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
9
Dicembre
2021
L’inizio del compiersi della salvezza
commento di Mt 11,11-15, a cura di Harambet