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Mio fratello è figlio unico perché è convinto che nell’amaro benedettino non sta il segreto della felicità.
Rino Gaetano, Mio fratello è figlio unico
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 21,5-11)
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine». Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
Mi lascio ispirare
Sono tra i discepoli.
Sento la distanza tra il bisogno espresso dalle domande e la rivelazione delle risposte.
I discepoli vogliono certezze e interpretazioni chiare sul proprio futuro, capire come potersi comportare adeguatamente. La risposta rivela soltanto la fragilità di questa stessa domanda, dell’impossibilità di comprendere pienamente la propria condizione e il proprio tempo.
Accogliere questa non comunicabilità, questa incomprensione nel modo di guardare alla vita, ci scioglie dai vincoli rassicuranti della ricerca di un’atmosfera piacevole da lieto fine, dall’obbligo di conservare tutto in ordine. Vivere pienamente è anche stare nel silenzio dell’ascolto, nella fraternità, dove la parola può essere superflua.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Nella relazione con gli altri in che modo senti di essere in ascolto?
In cosa la tua relazione con il Signore ti aiuta, ti orienta a vivere con pienezza il presente?
In quale luogo della tua vita senti che la tua fede ti chiede di metterti in gioco?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
23
Novembre
2021
Nel silenzio dell’ascolto
commento di Lc 21,5-11, a cura di Osvaldo Proietti