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Non c’è dovere che sottovalutiamo tanto quanto il dover essere felici.
Robert L. Stevenson
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 18,1-5.10)
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?». Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me. Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli».
Mi lascio ispirare
Mi chiedo ogni giorno se sto migliorando, se quello che faccio è giusto. Se mi assumo le mie responsabilità, se faccio bene il mio dovere, se sono una brava cristiana. Sono abbastanza grande per meritare il tuo amore? Sono la più grande?, mi chiedo le poche volte in cui riesco a compiere tutto quello che devo. Cosa mi merito per essere sempre una spanna sopra agli altri, per non cedere spesso?
Ma così sei ancora lontana dal regno dei cieli. Potresti non entrarci, con questo peso ingombrante che ti porti sulle spalle, il peso di pensare che ti devi meritare il mio amore – mi dici. Pretendi il mio amore, parti da lì come se fosse una legge fisica e ti si aprirà il regno dei cieli qui sulla terra, prima che dopo la morte.
Non fermarti sugli errori, ma guardali con la meraviglia dei bambini, che, sicuri di avere le spalle coperte da qualcuno, esplorano la vita senza paura di rimpianti o di conseguenze, non guidati dal dovere ma dall’amore ricevuto. Accogli i bambini perché sono l’imprevisto, le gioie piccole del quotidiano che hai mancato, i boccioli di qualcosa che diventerà grande col tempo, ma che già ti può dare gioia.
Anche il tuo angelo guardava sempre la faccia del Padre, e se ora ti sei distratta, guarda la mia, e ti porterò in un regno in cui grandi e piccoli sorridono, in pace, felici, vivi.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In che ambito della mia vita faccio le cose “giuste” solo per dovere?
Come posso coltivare la spontaneità dei bambini nella mia quotidianità?
In che modo “pretendo” l’amore di Gesù?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
2
Ottobre
2021
Pretendi l’amore
commento di Mt 18,1-5.10, a cura di Gloria Ruvolo