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Lasciati attrarre e affascinare dal fare di Dio, che non può dare nulla di meno di sé stesso.
Meister Eckart
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 9,43b-45)
In quel giorno, mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, Gesù disse ai suoi discepoli: «Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini». Essi però non capivano queste parole: restavano per loro così misteriose che non ne coglievano il senso, e avevano timore di interrogarlo su questo argomento.
Mi lascio ispirare
Gesù cerca di far capire ai discepoli il prezzo del suo amore per loro, e per noi. Il Signore si definisce il “figlio dell’uomo”, espressione ebraica per dire che Gesù è l’uomo perfettamente e pienamente realizzato, il più umano degli uomini!
Proprio questo Gesù oggi ci insegna che per realizzare la nostra vocazione alla vita, siamo chiamati a essere consegnati. La nostra vita si trasfigura di divina bellezza ogni volta che accettiamo di non possedere più nulla, neppure noi stessi; e così nudi e disarmati lasciamo che la nostra vera natura appaia.
Questa proposta sembra davvero incomprensibile e inaccettabile ai suoi, e forse, anche a noi. Perché esporsi tanto? Mostrarsi fragili e indifesi non sembra davvero una strategia vincente!? Ma il Signore Gesù, senza veli, sulla croce compirà la sua traiettoria generativa, invitandoci a fare come Lui.
«Lasciati attrarre e affascinare dal fare di Dio, che non può dare nulla di meno di sé stesso», scrive Meister Eckart. Forse perché ogni volta che ci concediamo di essere irrimediabilmente noi stessi, traspare quella scintilla di Dio che ci abita!
Presenza divina, assoluta fecondità e creatività di chi decide anche solo per un istante al giorno di lasciar trasparire la potenza operosa del Creatore. Anche attraverso te e me Dio continua a rimodellare questo nostro piccolo mondo! Chiedi al Signore il coraggio di vivere così, perché coloro ai quali verrai consegnato/a possano iniziare a vivere diversamente.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa mi impedisce di essere veramente umano? Chi o cosa ha la capacità di rendermi disumano?
Quale paura mi trattiene dal consegnarmi nelle mani di Dio?
Alla luce del dono di Dio che penso di essere, a quali “uomini” mi piacerebbe essere consegnato/a?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
25
Settembre
2021
Chiamati a essere consegnati
commento di Lc 9,43b-45, a cura di Narciso Sunda SJ